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Sorpresa di Pasqua 1819-2019

15 Apr

menu LdA PASQUA 2019Con il menu del tradizionale pranzo di Pasqua, LOCANDA DELL’ARTE stuzzica l’appetito degli ospiti della dimora che durante il soggiorno si avventurano alla scoperta dei tesori del Monferrato, e non solo! La storia di queste ricette che amalgamano i sapori della cucina tipica locale con sapori esotici infatti sorprende anche chi conosce già molti “segreti” del territorio, nel cui panorama spiccano la vetta del meraviglioso Sacro Monte di Crea e la distesa di vigneti che dipingono i Paesaggi Vitivinicoli, due stupendi patrimoni UNESCO che si ammirano proprio da giardini, finestre e loggiato dell’art-hotel di Solonghello…

vidua mostra casale monferrato 2018Tra i molti beni ambientali e culturali del Monferrato c’è anche la preziosa collezione di reperti archeologici ed etnografici raccolti da Carlo Vidua, proprio quest’anno in esposizione al Museo Civico di Casale Monferrato. La mostra, presentata con studi biografici curati dallo storico Roberto Coaloa, mette in risalto lo spessore e la poliedricità della figura dell’esploratore monferrino che all’inizio del XIX secolo fece il “giro del mondo”!

logo MHH q bigStimato dal celebre geografo e naturalista  Alexander von Humboldt (1769-1859), che definì il “collega” esploratore un “libero pensatore”, Carlo Vidua fu un sociologo ed etnografo ante litteram, un acuto osservatore e analista delle società a lui contemporanee e un lungimirante collezionista di reperti antichi > Memorie e souvenir del conte “gira-mondo”

Carlo Vidua oggi ha molti ammiratori… anche a LOCANDA DELLARTE, dove Maria Palumbo Sormani, come lui una viaggiatrice curiosa e collezionista di oggetti d’artigianato e antiquariato di ogni epoca e civiltà, espone le proprie raccolte. Molti oggetti sono in mostra permanente in sale e salotti dell’art-hotel, nella cui galleria vengono allestite mostre… nel 2009 la rassegna IL MISTERO E LA GLORIAche proponeva originali e riproduzioni dei memorabilia e testimonianze dell’esploratore in Sorìa (Siria) e Terra Santa, e nel 2013 la collezione di UOVA PASQUALI RUSSE, occasioni per cui la collezionista ha pubblicato i cataloghi che illustrano e descrivono ciascun oggetto delle raccolte in mostra e altri reperti significativi, in particolare le tre uova pasquali che il conte di Conzano spedì a casa dalla Russia, custodite nei depositi museali e fino ad allora non ancora recensite e mai mostrate al pubblico.

cover MeG + UPRNelle opere editoriali curate da Paola Gribaudo, gli studi dei periti Mario e Luisa Coccopalmerio documentano origini e provenienza dei rari e preziosi reperti, e il loro “sorprendente” significato simbolico. Inoltre rivelano perché Carlo Vidua ebbe tanta premura di conservare proprio tre esemplari di uova pasquali a memoria delle esperienze che fece in Russia, importanti poiché lo indussero a prendere una decisione, e strada importante: andare in Terra Santa ed Egitto, dove l’esploratore scoprirà che il console francese a Il Cairo era disposto a vendere la propria raccolta di antichi reperti egizi… Vidua convinse il re sabaudo ad acquistarla e così fu acquisita la prima dotazione di una delle maggiori e più importanti del mondo, la collezione del Museo Egizio di Torino.

Carlo Vidua in Russia – di M e L Coccopalmerio

Il conte di Conzano soggiornò in Russia dal 1818 al 1819 insieme a un compagno di viaggio, il marchese Alessandro Doria di Ciriè, e visitò la capitale e le principali città dell’impero, dove incontrò un altro monferrino, il conte Cotti di Brusasco, ambasciatore del regno sardo-piemontese presso la corte russa, e oltre allo zar Alessandro I – Aleksandr Pavlovič Romanov, e a suo fratello, e successore – Nicola I, e a molti nobili i cui nomi oggi ricorrono in tante pagine di storia e letteratura (Fëdorovna, Gagarin, Orlov, Potemkin,..), Carlo Vidua conobbe l’Archimandrita capo delle scuole di Troitzi alla Laura della Trinità e di San Sergio, uno dei principali centri religiosi moscoviti. Esattamente duecento anni fa, il 31 marzo, visitò il monastero Voskressensky e proprio in occasione della Pasqua del 1819, quando “quella Latina cadeva l’11, quella Ortodossa il 18 aprile”, acquisì (forse acquistò, ma probabilmente ricevette in dono) tre stupende uova russe che oggi si possono ammirare al Museo Civico della sua città natale e nel catalogo pubblicato in occasione della mostra esposta a LOCANDA DELL’ARTE, che perciò quest’anno dedica il tradizionale pranzo di Pasqua alla memoria dell’esploratore monferrino.