La casa di famiglia dei conti Vidua, nobile casata estinta, è un gioiello architettonico incastonato nell’antico borgo di Conzano. Nell’edificio, di impianto quattrocentesco rimaneggiato nel Settecento, si ammirano molte sale decorate, tra cui una favolosa Wunderkammer unica al mondo, con affreschi che raffigurano scene bucoliche orientali.
Viaggiatore dalle molte peregrinazioni e libero ricercatore, come lo definì Alexander von Humboldt, Carlo Vidua nacque a Casale Monferrato, visse l’infanzia tra Conzano e Torino, e cominciò a girare per il mondo dal 1809: Italia Settentrionale, Francia, Inghilterra, Svezia e Russia. A San Pietroburgo incontrò lo zar Alessandro, che instillò in lui l’interesse per l’Egitto, per dove partì attraversando Caucaso, Mar Nero e Turchia. Alla fine del 1819 da Smirne salpò per Alessandria d’Egitto, e da qui percorse il paese da nord a sud, dalla foce del Nilo alla Nubia, trascrivendo diverse iscrizioni e raccogliendo una piccola collezione, tra cui due stele nubiane che spedì in Italia, e trattò con il console francese l’acquisizione della raccolta di antichità egiziane che, con l’accordo concluso nel 1823, costituì il nucleo fondamentale della collezione in mostra al Museo Egizio di Torino. Nel 1825 si diresse in America, dove si interessò alle comunità quacchere, raccogliendo una documentazione ora conservata all’Accademia delle Scienze, arrivando anche in Canada e in Messico. Poi si imbarcò alla volta dell’India, e da lì si diresse ina Cina per poi raggiungere Filippine, Indonesia e Nuova Guinea, dove all’isola di Celebes rimase mortalmente ustionato durante l’osservazione troppo ravvicinata alla bocca di un vulcano. Le sue spoglie vennero riportate in Monferrato, dove sono conservate, nella chiesa di San Maurizio a Conzano.
segnalato da http://www.thetravelnews.it/2012/10/le-uova-degli-zar/
28/10/2012 – Gli alunni delle classi 4° e 5° della scuola primaria di Gabiano si sono recati a Torino per visitare il Museo Egizio. Qui hanno avuto la possibilità di partecipare al laboratorio “La corte di Nefertari”, cimentandosi nella scrittura su papiro, usanto i geroglifici e nonché a preparare profumi e realizzare collane con pendagli tipiche del periodo egizio.
http://www.alessandrianews.it/casale-monferrato/piccoli-egittologi-dalla-valcerrina-museo-egizio-21927.html